La Pasta Italiana conquista la Cina

Si dice che siano stati i cinesi a inventare per primi gli spaghetti, come dimostrerebbero le descrizioni dell’alimento fatte da Marco Polo ne Il Milione. Ma quasi otto secoli dopo, sono i cinesi a scoprire la pasta italiana.

A sottolinearlo è un’analisi della Coldiretti divulgata in occasione del World Pasta Day, la giornata mondiale dedicata alla pasta.

ESPORTAZIONI QUADRUPLICATE. Secondo la Coldiretti, tra il 2000 e il 2009 le esportazioni di pasta italiana verso la Cina sono più che quadruplicate, segnando un incoraggiante +339%. Proprio nel 2009 in Cina sono stati consumati più di 3 milioni di chili di pasta italiana, tra spaghetti, penne, farfalle ed altre varietà. Non solo miantiao, dunque, i vermicelli tipici della cucina cinese.

Se confrontato ad altri mercati, tuttavia, quello cinese rimane comunque un mercato secondario per l’alimento principe della cucina italiana. Il consumo medio annuo di un cinese rimane nell’ordine di pochi grammi, contro i 26 chili di un italiano, i 9 chili di un greco, di un francese o di uno statunitense, i 5 chili di uno spagnolo o di un tedesco e il chilo e mezzo di un giapponese.

LA PASTA CONQUISTA L’EXPO DI SHANGHAI. Il crescente interesse dei cinesi per la pasta italiana era già stato evidenziato dal successo ottenuto da PastaTrend all’Expo di Shanghai. La rassegna fieristica sulla pasta, la cui prima edizione si è tenuta a Bologna nell’aprile scorso, è infatti temporaneamente emigrata nella capitale economica cinese, per una quattro giorni di esposizioni che si è conclusa con l’Italian Pasta Festival. Durante il PastaTrend di Shanghai vi sono stati diversi workshop, tra i quali uno dedicato alle opportunità produttive e di mercato in Cina.